Il romanzo, a cura della scrittrice novarese Maria Adele Garavaglia, edito nel gennaio 2014 per i tipi delle Edizioni San Paolo, rielabora la storia vera di due ragazze ucraine schiavizzate per fini sessuali in una località della provincia di Novara. Il romanzo/verità non racconta solo un’ulteriore triste storia di dignità riconquistata, ma vuole anche indurre il lettore ad interrogarsi sulla figura dei “clienti”, partendo da ciò che le ragazze pensano e dicono di essi. CLIENTI è ispirato al principio secondo il quale il corpo umano non può essere considerato fonte di guadagno, rifiuta di considerare la prostituzione un male necessario o un dato fatto ineliminabile, ritenendola invece incompatibile con la dignità e il valore della persona umana. Vi è una totale asimmetria tra il cliente che cerca di soddisfare, di tanto in tanto, il piacere personale, e la donna che deve subire relazioni sessuali in serie, nel disprezzo della sua sensibilità e della suo personale desiderio. La prostituzione è intrinsecamente dannosa per la sicurezza delle donne: è devastante per la loro salute fisica e mentale. Molte persone sono costrette a dissociarsi dal loro corpo per poterlo lasciare a disposizione del cliente. Non esiste il diritto ad approfittare del corpo altrui.