«Àlzati, rivestiti di luce!». È un invito alla speranza e alla rinascita quello che Passio, nella sua decima edizione, rivolge alla città degli uomini, ferita nel biennio 2020-2021 dalla prova della pandemia. Le parole del profeta Isaia – rivolte a Gerusalemme, salvata per intervento divino dall’assedio assiro – risuonano nell’oggi come un appello a ripartire con rinnovata fiducia, attingendo alle risorse culturali e spirituali necessarie per progettare un futuro desiderabile e credibile. E una città – il luogo simbolico della convivenza umana organizzata – è lo spazio in cui si svolge la vicenda di passione, morte e risurrezione di Cristo, narrata nel dipinto Passione di Hans Memling, logo del progetto. Una storia che racconta il tradimento, l’abbandono, la minaccia alla vita, la solitudine estrema della morte in Croce. Ma annuncia infine la speranza che nasce dalla scoperta del sepolcro vuoto. Da esso è ripartita la vita, una vita rinnovata, memore delle ferite del passato ma risanata, piena di luce e di indicibile speranza.